blog di egrassi

Freud e popoli extraeuropei

Sfogliando un testo di psicanalisi mi sono reso conto di quanto queste teorie siano legate alla famiglia patrilineare europea. Uno dei primi chock dei nascenti antropologi fu scoprire che le famiglie irochesi erano matrilineari, quindi il nome trasmesso era quello della madre, della nonna materna e così via.

A ruota libera su "società e follia"

Mi ricordo come fosse ieri Ron Coleman, ad una affollata conferenza, parlare di una società extraeuropea in cui se una persona sta male con la mente i membri del villaggio si riuniscono con lui e gli chiedono: "Cosa abbiamo fatto per farti stare così male?".

Breve poesia di Emanuele

Questa è una breve poesia di una serie che ho appena iniziato, che chiamerò "Fratture", che trattano l'irrompere nel quotidiano di qualcosa di un po' surreale, un po' magico, che è la chiave di certe mie giornate di "follia". Come dice Valery: "Le vers ont le sens qu' on lui prete" (i versi hanno il senso che gli si attribuisce). Spero questa breve poesia vi piaccia.

Nuove droge e vecchie follie

Mentre andavo a trovare un mio amico in repartino nacque una discussione tra OSS, pazienti e semplici avventori sul fatto che si vede sempre di più arrivare in repartino ragazzini anche minorenni, stravolti di nuove sostanze assunte a scopo ludico e che assolutamente non riescono a controllare.

Chiaramente questo non vuole essere un articolo moralista e quello che voglio fare notare è che i medici tentano di far coincidere "vecchie" diagnosi con gli effetti ancora non del tutto chiari di sostanze di sintesi di nuovissima produzione.

Secondo tentativo di articolo sulle forme di follia diverse da quelle della nostra civiltà

Verso la fine degli anni '90 scoprii la figura di F. Fanon che era un infermiere francese di origini creole che studiò le forme di follia delle persone che da paesi extraeuropei arrivavano nel nostro mondo. Il problema lo riguardava personalmente perchè lui stesso aveva avuto dei notevoli problemi a farsi accettare in Francia per evidenti problemi non solo razziali ma anche culturali.

Percezioni cinestetiche errate

Ricordo distintamente una volta in cui avevo chiaramente la sensazione di avere una mano appoggiata al tavolo, una che teneva un bicchiere e un per così dire "terzo braccio" in grembo. Le percezioni cinestetiche sono quelle riferite all'interno del corpo (muscoli, viscere, a volte denti) e fanno a volte dei brutti scherzi.

Voci e telepatia

Mi pigllio completamente la responsabilità di quanto vado scrivendo. Asserisco chiaramente che non tutte le voci udite da chi ha questo dono siano soltanto allucinatorie. A me è successo anche di conoscere persone che a comando producevano in me il flusso di parole che io desisderavo, tanto quanto nel corollario, che è il pensiero rubato, ci sono persone che hanno letto nella mia mente tutto quello che io pensavo e me l'hanno riferito integralmente.

Poesia, ritmo e ipnosi

Una delle componenti dell'espressione poetica presso tutti i popoli sono la metrica e la ritmica. Una tragedia greca andrebbe letta con la sua ritmica che teneva inchiodati vasti pubblici.

Ho avuto maniera di leggere canti di sciamani siberiani che vengono accompagnati dal battere del tamburo. Durante questi canti lo sciamano si auto-ipnotizza ed entra in contatto con il mondo del sovrannaturale.

Musica ed empatia

Un musicista può suonare da solo oppure può suonare in una formazione.

Siamo sicuri che il problema siano solo le voci?

Da quando Ron Coleman e altri hanno distrutto il tabù sull'ascolto delle voci l'attenzione di molta gente si è concentrata su questo bizzarro fenomeno. Un risultato è stato ottenuto. Ho visto con i miei occhi che il nuovo DSM non considera più l'ascolto delle voci automaticamente come sintomo di psicosi, però in me sorge una questione, a mio avviso il "voice hearing" non è isolato.

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