Uno studio indipendente mette in dubbio la maggior efficacia dei nuovi neurolettici rispetto ai vecchi.

Pastiglie

Annali di Medicina Interna, 2012 Ott 2; 157 (7) :498-511. Somministrazione di antipsicotici ad adulti affetti da schizofrenia: efficacia comparativa dei farmaci di prima generazione rispetto di seconda generazione: una revisione sistematica e una meta-analisi. Hartling L, Abou-Setta AM, Dursun S, Mousavi SS, Pasichnyk D, Newton AS. Affiliazione: Università di Alberta, Edmonton, Alberta, Canada. E-Mail: [email protected]. Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Riassunto.

Stato dell'arte
Il dibattito sui vantaggi comparativi e rischi degli antipsicotici di prima generazione (FGAs) e gli antipsicotici di seconda generazione (SGA) nel trattamento della schizofrenia è lontano dall'essere concluso.

Scopo del lavoro.
Confrontare gli effetti di FGAs con quelli dei SGA nel trattamento di adulti di età compresa tra 18 e 64 anni affetti da schizofrenia e psicosi, correlandoli ai sintomi della malattia, all'insorgenza di diabete mellito, alla mortalità, alla discinesia tardiva, e all'insorgenza di una rilevante sindrome metabolica.

Fonte dei dati.
Ricerche in lingua inglese tratti da 10 banche dati elettroniche pubblicati prima del marzo 2012, la bibliografia degli articoli più rilevanti e la letteratura grigia.

Selezione degli studi.
Per valutare l'efficacia degli psicofarmaci sono stati selezionati studi randomizzati, mentre per valutare gli effetti avversi sono stati considerati gli studi di coorte di almeno 2 anni di durata.

Estrazione dei dati.
Due revisori indipendenti dalle ditte farmaceutiche hanno estratto i dati da 114 studi, che ccomprendono 22 confronti fra farmaci diversi. La "forza" delle prove degli esiti primari è stata suddivisa in insufficiente, bassa, moderata e alta, utilizzando allo scopo l'approccio delle Raccomandazioni per l'Aanalisi, il Rilievo, lo Sviluppo e la Valutazione.

Sintesi dei dati:
Poche differenze di rilevanza clinica sono state trovate per quanto riguarda i sintomi principali delle malattie; la mancanza di precisione nella stima dell'effetto del farmaco in molti casi preclude di poter trarre conclusioni definitive. Prove di forza moderata hanno evidenziato un beneficio clinicamente rilevante dell'aloperidolo rispetto all'olanzapina rispetto al migliorare i sintomi positivi. Il beneficio però si è scala-dipendente: si è osservato quando è stata utilizzata la scala per la valutazione dei sintomi positivi, ma non quando è stata usata la scala Sindrome Poositiva e Negativa o il PANSS. Prove di forza moderata hanno mostrato un beneficio clinicamente importante dell'olanzapina rispetto all'aloperidolo nel migliorare i sintomi negativi quando sono stati utilizzati la PANSS e la Scala per la Valutazione dei Sintomi Negativi. Prove a bassa forza non hanno mostrato alcuna differenza nella mortalità causata da clorpromazina rispetto quella causata da clozapina o dell'aloperidolo rispetto all'aripiprazolo, l'aumentata incidenza di sindrome metabolica dell' olanzapina rispetto all'aloperidolo (differenze di rischio, 2% e 22%), e la più alta incidenza di discinesia tardiva della clorpromazina rispetto alla clozapina ( differenze di rischio, 5% e il 9%). Le prove scientifiche sono insufficienti per trarre conclusioni riguardo all'insorgenza del diabete mellito.

Limitazioni.
Tutti gli studi esaminati erano ad alto rischio o a non chiaro rischio di distorsione. La durata degli studi di follow-up è stata spesso troppo breve per poter permettere di misurare adeguatamente gli eventi avversi. I confronti tra farmaci, il dosaggio e misurazioni di esito, erano troppo eterogenee per effettuare confronti di testa a testa. La selettività delle popolazioni di pazienti limitano la generalizzabilità dei risultati.

Conclusioni.
Le prove dei vantaggi dell'uso dei Antipsicotici di Prima Generazione rispetto a quelli di Seconda Generazione nel trattamento della schizofrenia rimangono non conclusive a causa della disomogeneità della valutazione dei risultati e della mancanza di differenze clinicamente rilevanti nella maggior parte dei confronti esaminati. La forza delle evidenze scientifiche della sicurezza dei farmaci rispetto a eventi medici di grande rilievo è bassa o insufficiente.

Primaria fonte di finanziamento:
Agenzia per la Ricerca e la Qualità.

***

Ann Intern Med. 2012 Oct 2;157(7):498-511.
Antipsychotics in adults with schizophrenia: comparative effectiveness of first-generation versus second-generation medications: a systematic review and meta-analysis.
Hartling L, Abou-Setta AM, Dursun S, Mousavi SS, Pasichnyk D, Newton AS.
Source

University of Alberta, Edmonton, Alberta, Canada. [email protected]
Abstract
BACKGROUND:

Debate continues about the comparative benefits and harms of first-generation antipsychotics (FGAs) and second-generation antipsychotics (SGAs) in treating schizophrenia.
PURPOSE:

To compare the effects of FGAs with those of SGAs in the treatment of adults aged 18 to 64 years with schizophrenia and related psychosis on illness symptoms, diabetes mellitus, mortality,tardive dyskinesia, and a major metabolic syndrome.
DATA SOURCES:

English-language studies from 10 electronic databases to March 2012, reference lists of relevant articles, and gray literature.
STUDY SELECTION:

Randomized trials for efficacy and cohort studies at least 2 years in duration for adverse events.
DATA EXTRACTION:

Two independent reviewers extracted data from 114 studies involving 22 comparisons and graded the strength of evidence for primary outcomes as insufficient, low, moderate, or high using the Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation approach.
DATA SYNTHESIS:

Few differences of clinical importance were found for core illness symptoms; lack of precision in effect estimates precluded firm conclusions for many comparisons. Moderate-strength evidence showed a clinically important benefit of haloperidol over olanzapine for improving positive symptoms, but the benefit was scale-dependent: It was seen when the Scale for the Assessment of Positive Symptoms was used but not when the Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) was used. Moderate-strength evidence showed a clinically important benefit of olanzapine over haloperidol in improving negative symptoms when the PANSS and the Scale for the Assessment of Negative Symptoms were used. Low-strength evidence showed no difference in mortality for chlorpromazine verus clozapine or haloperidol versus aripiprazole,increased incidence of the metabolic syndrome for olanzapine versus haloperidol (risk differences, 2% and 22%), and higher incidence of tardive dyskinesia for chlorpromazine versus clozapine (risk differences, 5% and 9%). Evidence was insufficient to draw conclusions for diabetes mellitus.
LIMITATIONS:

All studies had high or unclear risk of bias. Length of study follow-up was often too brief to adequately measure adverse events. Medication comparisons, dosage, and outcome measurement were heterogenous for head-to-head comparisons. Selective patient populations limit generalizability.
CONCLUSION:

Clear benefits of FGAs versus SGAs for treating schizophrenia remain inconclusive because of variation in assessing outcomes and lack of clinically important differences for most comparisons. The strength of evidence on safety for major medical events is low or insufficient.
PRIMARY FUNDING SOURCE:

Agency for Healthcare Research and Quality.