Detenuto morto, aperta inchiesta La madre: "Lo legavano al letto"

Detenuto morto, aperta inchiesta La madre: "Lo legavano al letto". Si indaga per omicidio colposo. L'uomo, 34 anni, era detenuto nel carcere di Trani. Secondo la famiglia non è stato curato in modo adeguato: "L'hanno lasciato morire come un cane, la pagheranno"
di GIOVANNI DI BENEDETTO
Fonte: www.repubblica.it

Detenuto morto, aperta inchiesta La madre: "Lo legavano al letto". Il carcere di Trani. La mamma denuncia: "Mio figlio doveva essere curato, e non certo in carcere, lo hanno lasciato morire". La magistratura ha aperto un'inchiesta, omicidio colposo l'ipotesi di reato. È un giallo la morte, nel carcere di Trani, di Gregorio Durante, 34 anni, originario di Nardò, in provincia di Lecce, detenuto per reati di lesioni e minacce. Il suo cuore ha cessato di battere intorno alle 6 del 31 dicembre, a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte della guardia medica presente sul posto e del personale del 118 intervenuto pochi minuti dopo la chiamata.

L'autopsia, prevista per le prossime ore e affidata all'equipe del professor Biagio Solarino dell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, servirà a stabilire le cause del decesso. Ma se la morte poteva essere evitata, invece, lo stabilirà l'inchiesta del magistrato Luigi Scimè che ha aperto un fascicolo per il momento a carico di ignoti, ma non si esclude che i nomi di alcune persone possano
presto finire nel registro degli indagati.

Gli inquirenti dovranno acquisire la cartella clinica dell'uomo e stabilire se, come sostiene la famiglia, le sue condizioni di salute non erano effettivamente compatibili con il regime carcerario rendendo
necessario il trasferimento in una struttura sanitaria. Gregorio Durante, trapela dallo stretto riserbo delle indagini, il 4 dicembre scorso era stato trasferito d'urgenza nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Bisceglie per una crisi epilettica ed era stato tenuto sotto osservazione per 4 giorni. Rientrato in carcere era rimasto in isolamento, non si sa bene per quale motivo, se per la difficile convivenza con altri detenuti o perché punito, secondo alcune voci, per aver simulato la malattia.

Dalla direzione del penitenziario fanno sapere che il trasferimento del detenuto era già stato predisposto, su sollecitazione sia del medico dell'Asl responsabile della struttura che del magistrato di sorveglianza. Si era in attesa di trovare i posti letto liberi in uno dei pochi centri di osservazione psichiatrica per detenuti in Italia. Nel frattempo però le condizioni del 34enne sono peggiorate.

"Lo hanno lasciato morire come un cane, ma pagheranno", ripete Ornella Chiffi, la madre di Gregorio che lancia accuse durissime sul personale del carcere di Trani dove il figlio era recluso da otto mesi, trasferito da Bari. Accuse contro chi, a dire della donna, non avrebbe somministrato le cure adatte e non lo avrebbe fatto ricoverare in strutture specialistiche, nonostante le perizie mediche di parte. "Quando siamo andati a trovarlo agli inizi di dicembre", spiega ancora Ornella, "lo abbiamo trovato su una sedia a rotelle, con gli occhi chiusi, non parlava e si faceva persino la pipì addosso. Aveva ai polsi persino i segni delle corde con le quali veniva legato al letto".