Provata con la fNMR la correlazione tra invio del pensiero a distanza e l'attività cerebrale del ricevente. Sono i risultati di una ricera americana.

telepatia

Achterberg J (1), Cooke K, T Richards, Standish LJ, Kozak L, Lago J. Provata la correlazione tra l'intenzionalità di invio del pensiero da lontano in destinatari e la funzione del cervello: una analisi con la risonanza magnetica funzionale. Giornale di Medicina Alternativa e Complementare, dicembre 2005, 11 (6): 965-71. Informazioni sull'autore: (1) Fondazione "Earl e Doris Bakken", Ospedale Comunitario delle Hawaii Settentrionali, Kamuela, HI 95.743, Stati Uniti d'America. E-Mail: [email protected]

Riassunto
Questo studio, utilizzando la tecnologia di risonanza magnetica funzionale (fMRI), ha dimostrato che l'intenzionalità di invio del pensiero da lontano (DI), definito come l'invio di pensieri a distanza, è correlata con l'attivazione di alcune funzioni cerebrali nei destinatari. Undici guaritori che ha sposato una qualche forma di collegamento o di guarigione a distanza, sono stati reclutati da l'isola di Hawaii. Ogni guaritore ha selezionato una persona con la quale si sono sentiti un legame speciale come destinatario per l'invio di pensieri a distanza. Il destinatario è stata posto nello scanner MRI e isolato da ogni forma di contatto sensoriale dal guaritore. I guaritori inviati forme di invio di pensiero a distanza, che si sono riferiti alle proprie pratiche di guarigione, a caso e ad intervalli di 2 minuti che erano sconosciuti al destinatario. Le differenze tra il dato sperimentale (invio) e di controllo (non invio) sono state trovate significative (p = 0,000127). Le aree attivate durante le procedure sperimental, sono state la zona centrale del cingolo anteriore, il precuneus, e la zona frontale. Si è concluso che le istruzioni inviate da un guaritore per effettuare una connessione intenzionale con una persona sensoriale isolata, può essere correlato ai cambiamenti nella funzione del cervello di quella persona.

---

Achterberg J (1), Cooke K, Richards T, Standish LJ, Kozak L, Lake J. Evidence for correlations between distant intentionality and brain function in recipients: a functional magnetic resonance imaging analysis. J Altern Complement Med. 2005 Dec;11(6):965-71. Evidence for correlations between distant intentionality and brain function in recipients: a functional magnetic resonance imaging analysis. Author information: (1) Earl and Doris Bakken Foundation, North Hawaii Community Hospital, Kamuela, HI 95743, USA. E-Mail: [email protected]

Abstract
This study, using functional magnetic resonance imaging (fMRI) technology, demonstrated that distant intentionality (DI), defined as sending thoughts at a distance, is correlated with an activation of certain brain functions in the recipients. Eleven healers who espoused some form for connecting or healing at a distance were recruited from the island of Hawaii. Each healer selected a person with whom they felt a special connection as a recipient for DI. The recipient was placed in the MRI scanner and isolated from all forms of sensory contact from the healer. The healers sent forms of DI that related to their own healing practices at random 2-minute intervals that were unknown to the recipient. Significant differences between experimental (send) and control (no send) procedures were found (p = 0.000127). Areas activated during the experimental procedures included the anterior and middle cingulate area, precuneus, and frontal area. It was concluded that instructions to a healer to make an intentional connection with a sensory isolated person can be correlated to changes in brain function of that individual.