Dopo decenni di reticenze l'ammissione: l'haoloperidolo è neurotossico e causa la morte dei neuroni. Dubbi sugli antipsiotici di seconda generazione.

adolescente in trattamento antipsicotico

Nasrallah HA1, Chen AT. Effetti neurotossici multipli dell'aloperidolo con conseguente morte neuronale, Annali di Psichiatria Clinica, 2017 1 agosto; 29 (3): 195-202. Informazioni sugli autori: (1) St. Louis, MO, USA E-mail: [email protected].

RIASSUNTO.
STATO DELL'ARTE. Diversi studi pubblicati hanno riportato un'associazione tra farmaci antipsicotici, in particolare gli agenti di prima generazione e un calo del volume della materia grigia. Questo ci ha spinto a rivedere i possibili meccanismi neurotossici degli antipsicotici di prima generazione (FGAs), in particolare l'aloperidolo, che è stato ampiamente utilizzato negli ultimi decenni.

METODI.E' stata condotta una ricerca PubMed usando le parole chiave haloperidolo, antipsicotici, neurotossicità, apoptosi, stress ossidativo e neuroplasticità. Non sono state date restrizioni alla data degli articoli o della lingua. Sono stati inclusi studi con una metodologia chiaramente descritta.

RISULTATI. Sono stati identificati articoli su sperimentazioni condotte su animali, colture cellulari e studi su tessuti umani. Trenta rapporti soddisfarono i criteri per la ricerca. Tutti gli studi comprendevano l'haloperidolo; In alcuni studi erano inclusi anche altri FGA (flumefenazina e perfenazina) e / o agenti di seconda generazione (SGA) (aripiprazolo, paliperidone e risperidone). Un effetto neurotossico dell'aloperidolo e di altrI antipsicotici di prima generazione era un tema comune in tutti gli studi. Minimo (soprattutto a dosi elevate) o nessun effetto neurotossico è stato rilevato negli antipsicotici di seconda generazione (SGAs).

CONCLUSIONI. Una revisione della letteratura suggerisce che l'aloperidolo esercita effetti neurotossici misurabili in tutte le dosi attraverso molti meccanismi molecolari che portano alla morte neuronale. Un effetto simile è stato osservato in 2 altri antipsicotici di prima generazione, ma l'effetto in negli antipsicotici di seconda generazione (SGAs) era molto più piccolo e si è verificato principalmente ad alte dosi. Un legame più forte ai recettori della serotonina 5HT-2A che ai recettori della dopamina D2 può avere un effetto neuroprotettivo tra le SGAs. Ulteriori studi sono giustificati per confermare questi risultati.

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Nasrallah HA (1), Chen AT. Multiple neurotoxic effects of haloperidol resulting in neuronal death. Ann Clin Psychiatry. 2017 Aug 1;29(3):195-202. Author information: (1) St. Louis, MO, USA E-mail: [email protected].

Abstract

BACKGROUND:
Several published studies have reported an association between antipsychotic medications, especially first-generation agents, and a decline in gray matter volume. This prompted us to review the possible neurotoxic mechanisms of first-generation antipsychotics (FGAs), especially haloperidol, which has been widely used over the past several decades.

METHODS:
A PubMed search was conducted using the keywords haloperidol, antipsychotic, neurotoxicity, apoptosis, oxidative stress, and neuroplasticity. No restrictions were placed on the date of the articles or language. Studies with a clearly described methodology were included.

RESULTS:
Animal, cell culture, and human tissue studies were identified. Thirty reports met the criteria for the search. All studies included haloperidol; a few also included other FGAs (fluphenazine and perphenazine) and/or second-generation agents (SGAs) (aripiprazole, paliperidone, and risperidone). A neurotoxic effect of haloperidol and other FGAs was a common theme across all studies. Minimal (mainly at high doses) or no neurotoxic effects were noted in SGAs.

CONCLUSIONS:
A review of the literature suggests that haloperidol exerts measurable neurotoxic effects at all doses via many molecular mechanisms that lead to neuronal death. A similar effect was observed in 2 other FGAs, but the effect in SGAs was much smaller and occurred mainly at high doses. A stronger binding to serotonin 5HT-2A receptors than to dopamine D2 receptors may have a neuroprotective effect among SGAs. Further studies are warranted to confirm these findings.