Anziani: gli antipsicotici di prima e di seconda generazione aumentano la probabilità di morte del del 60%, la polifaramacologia la aumenta del 300%. Cancro escluso. E' il risultato di una ricrca finlandese.

Antipsicotici per anziani

Koponen M (1,2), Taipale H (1,2,3), Lavikainen P (1,4), Tanskanen A (5,6,7), Tiihonen J (5,7), Tolppanen AM (2,3), Ahonen R (2), Hartikainen S (1,2).Rischio di mortalità associata alla monoterapia e alla polifarmacia antipsicotica tra le persone con la malattia di Alzheimer che vivono nelle comunità .Informazioni sugli autori: (1) Centro di ricerca di cura geriatrica di Kuopio, J Alzheimer Dis. 2017; 56 (1): 107-118. doi: 10.3233 / JAD-160671. Informazioni sugli autori: (1) Università della Finlandia orientale, Kuopio, Finlandia; (2) Scuola di Farmacia, Università della Finlandia orientale, Kuopio, Finlandia; (3) Centro di ricerca per efficacia comparativa e sicurezza dei pazienti (RECEPS), Università della Finlandia orientale, Kuopio, Finlandia; (4) Dipartimento di Farmacologia, Sviluppo e Terapia Farmaceutica, Università di Turku, Turku, Finlandia; (5) Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia; (6) Istituto nazionale per la salute e il benessere, Helsinki, Finlandia; (7) Dipartimento di Psichiatria Forense, Ospedale Niuvanniemi, Università della Finlandia Orientale, Kuopio, Finlandia.

Riassunto.

Abbiamo mirato ad analizzare il rischio di mortalità non tumorale in funzione della durata dell'uso di antipsicotici e a confrontare il rischio associato alla polifarmacia e alla monoterapia tra gli abitanti delle comunità con malattia di Alzheimer (AD). È stato confrontato il rischio di mortalità tra i farmaci antipsicotici più frequentemente usati. Sono stati utilizzati i dati di uno studio MEDALZ basato sul registro a livello nazionale che includeva tutti i 70.718 abitanti della comunità recentemente diagnosticati in Finlandia con malattia di Alzaimer durante il periodo 2005-2011. La morte, escludendo il cancro come causa diretta di morte, è stata estratta dal Registro delle Cause della Morte. L'uso antipsicotico incidente è stato confrontato con il tempo trascorso senza antipsicotici mediante modelli di rischio proporzionale di Cox. L'uso di antipsicotici è associato ad un aumentato rischio di mortalità (rapporto di rischio aggiustato [aHR] 1,61, intervallo di confidenza al 95% [CI] 1,53-1,70). La differenza assoluta nel tasso di mortalità era di 4,58 (95% CI 4,53-4,63) decessi ogni 100 anni-persona. Il rischio di mortalità è aumentato fin dai primi giorni di utilizzo degli antipsicotici e si è attenuato gradualmente, ma è rimasto elevato anche dopo due anni di utilizzo (rapporto di rischio aggiustato aHR 1,30, IC 95% 1,16-1,46). Rispetto alla polifarmacia antipsicotica (rapporto di rischio aggiustato aHR 2,88, IC 95% 2,38-3,49) questa è associata ad un aumento del rischio di mortalità rispetto alla monoterapia (rapporto di rischio aggiustato aHR 1,57, IC 95% 1,49-1,66). L'aloperidolo è associato a un più alto rischio di mortalità (aHR 1,52, IC 95% 1,14-2,02) e quetiapina rispetto al risperidone è associata a rischio più basso (aHR 0,84, IC 95% 0,75-0,94). In conclusione, i risultati supportano le attuali linee guida sul trattamento per avere una soglia elevata per iniziare il trattamento antipsicotico sulle persone con malattia di Alzaimer La polifarmacia antipsicotica e l'uso a lungo termine dovrebbero essere evitati e la scelta del farmaco deve essere valutata rispetto alle prove del rapporto rischio / beneficio.

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J Alzheimers Dis. 2017;56(1):107-118. doi: 10.3233/JAD-160671.
Koponen M (1,2), Taipale H (1,2,3), Lavikainen P (1,4), Tanskanen A (5,6,7), Tiihonen J (5,7), Tolppanen AM (2,3), Ahonen R (2), Hartikainen S (1,2). Risk of Mortality Associated with Antipsychotic Monotherapy and Polypharmacy Among Community-Dwelling Persons with Alzheimer's Disease. Author information: (1) Kuopio Research Centre of Geriatric Care, University of Eastern Finland, Kuopio, Finland; (2) School of Pharmacy, University of Eastern Finland, Kuopio, Finland; (3) Research Centre for Comparative Effectiveness and Patient Safety (RECEPS), University of Eastern Finland, Kuopio, Finland; (4) Department of Pharmacology, Drug Development and Therapeutics, University of Turku, Turku, Finland; (5) Department of Clinical Neuroscience, Karolinska Institutet, Stockholm, Sweden; (6) National Institute for Health and Welfare, Helsinki, Finland; (7) Department of Forensic Psychiatry, Niuvanniemi Hospital, University of Eastern Finland, Kuopio, Finland.

Abstract
We aimed to analyze the risk of non-cancer mortality according to duration of antipsychotic use and to compare the risk associated with polypharmacy and monotherapy among community-dwellers with Alzheimer's disease (AD). The risk of mortality between most frequently used antipsychotic drugs was compared. Data from a nationwide register-based MEDALZ study that included all 70,718 community-dwellers newly diagnosed with AD during 2005-2011 in Finland was utilized. Death, excluding cancer as direct cause of death, was extracted from Causes of Death Register. Incident antipsychotic use was compared with time without antipsychotics with Cox proportional hazard models. Antipsychotic use was associated with an increased risk of mortality (adjusted hazard ratio [aHR] 1.61; 95% Confidence Interval [CI] 1.53-1.70). The absolute difference in mortality rate was 4.58 (95% CI 4.53-4.63) deaths per 100 person-years. The risk of mortality was increased from the first days of use and attenuated gradually but remained increased even after two years of use (aHR 1.30; 95% CI 1.16-1.46). Compared with nonuse, antipsychotic polypharmacy (aHR 2.88; 95% CI 2.38-3.49) was associated with an increased risk of mortality than monotherapy (aHR 1.57; 95% CI 1.49-1.66). Haloperidol was associated with higher risk of mortality (aHR 1.52; 95% CI 1.14-2.02) and quetiapine with lower risk (aHR 0.84; 95% CI 0.75-0.94) compared with risperidone. In conclusion, the findings support current treatment guidelines on having a high threshold for antipsychotic initiation among persons with AD. Antipsychotic polypharmacy and long-term use should be avoided and drug choice should be weighed against risk/benefit evidence.