Incede il sole nel coro fraterno dell'emule sfere.

"Incede il sole nel coro fraterno dell'emule sfere".

Non posso fare a meno di pensare al Faust di Goethe nell'osservarmi attentamente qui, chiuso in questa comunità forense, mentre la bella stagione avanza e l'astro che "Ognuin per la sua calle mena", come definisce Dante il sole nel primo canto dell'inferno, svetta sempre più alto nella sua traiettoria attraverso la volta cieleste, dietto al suo culmine estivo.

Come scrivevo nel testo post precedente, a causa del mio processo e della mia reclusione in una comunità forense, dovuta all'orrida imputazione mossami, di amici disposti a parlare con me al telefono ne rimangono pochi, e pochi mi vengono a trovare. Ormai per i più sono un reietto, un paria, sceso nei più recondoti meandri della più infida gerarchia umana. E per di più, pazzo pericoloso, da rimuovee dalla memoria.

Non mi rimane dunque che abbandonare ancora una volta ai flutti un mio messaggio in bottiglia: "There are anybobody ouththere"?

Scrivetemi, grazie!!!

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Pazzalio