Divieto d'infanzia. Psichiatria, controllo, profitto.

Bambino con la bocca chiusa da una pillola

Chiara Gazzola, 2008. "Divieto d'infanzia. Psichiatria, controllo profitto", Biblioteca Franco Serantini". ISBN 978-88-894113-31-9.

Il comportamento dei bambini non sempre soddisfa le aspettative della comunità adulta. Dei disagi infantili si preoccupa sempre meno la pedagogia e sempre più la psichiatria e la genetica. La diagnosi ADHD (Sindrome da Deficit dell'Attenzione e Iperattività) e il conseguente utilizzo del Ritalin come cura rappresentano l'esempio più eclatante. Se si ritene che l'ambito sociale e relazionale, nel quale il bambino cresce, sia poco importante e si icasella come patologia ogni comportamento che non rispecchia i canoni dei presuntuosi obiettivi formativi, la soluzione verrà demandata ad esperti che si avvalgono di cure farmacologiche invasive. Così si distrugge l'infanzia, la fantasia, la libera espressività. Su tutto ciò cala un sipario di silenzio che va rialzato.

Sull'autrice.
Chiara Gazzola nasce a Bergamo nel 1960, vive sull'appennino bolognese. Ha una formazione antropologica e si è spesso occupata di approfondire alcuni dei tanti ambiti che limitano la libertà di espressione degli individui e delle collettività. Attualmente collabora alla rivista "liberaAmente", ha pubblicato articoli e due libri: "Il desiderio, il controllo e l'eresia. Approcci critici alla bioetica, alla procreazione assistita e alla sperimentazione dei farmaci sulle donne e sui bambini" (con L. Siddi, Ragusa, La FIaccola, 2003) e "Le urla dal silenzio. La paura e i suoi linguaggi" (Reggio Emilia, Aliberti, 2006).