La rappresentazione del depresso, dell'insano e del malato di mente nella popolazione francese. Stigma o realtà?

Dipinto sulla sinestesia

Roelandt JL (1), Caria A, Defromont L, Vandeborre A, Daumerie N. Rappresentazioni di follia, la malattia mentale e la depressione nella popolazione francese generale . Encephale. 2010; 36 (3 Suppl): 7-13. doi: 10.1016 / S0013-7006 (10) 70012-9. Articolo in francese. Informazioni sugli Autori: (1) Centro dei collaboratori dell'OMS (Lille, Francia), EPSM Lille Métropole

Riassunto.
OBIETTIVI. Lo scopo di questo studio è stato quello di descrivere le rappresentazioni di persone folli, malati mentali e depressi, in un campione rappresentativo della popolazione generale francese.
METODI. I dati sono stati ricavati dal sondaggio multicentrico "salute mentale nella popolazione generale: immagini e realtà", realizzate in 47 siti pubblici francesi tra il 1999 e il 2003. Un questionario faccia a faccia è stato utilizzato per intervistare un campione rappresentativo di soggetti metropolitani francesi , di 18 anni e oltre, non istituzionalizzata e senza fissa dimora. Questi soggetti sono stati reclutati tramite campionamento per quote per i livelli di età, sesso, condizione socio-professionale e istruzione, secondo i dati del censimento nazionale dellla popolazione francese del 1999 .Le rappresentazioni di persone folli, malati mentali e depresse sono stati esplorati attraverso un apposito questionario a domande aperte o semi-aperte. Le diagnosi psichiatriche sono state identificate utilizzando la Mini Intervista Psichiatrica Internazionale (MINI). Una banca dati nazionale è stata poi costituita mettendo insieme dati provenienti da tutti i siti, ponderati per età, sesso, livello di istruzione, il livello socio-professionale e stato di lavoro per essere rappresentativa della popolazione francese generale.
RISULTATI. Dei 36.000 individui inclusi in questo studio, oltre il 75% associa le parole "folle" e "malato di mente" con comportamenti violenti e pericolosi e il termine "depresso", con tristezza, l'isolamento e il suicidio. I giovani, quelli con istruzione superiore e un più alto livello di reddito più frequentemente associano comportamenti pericolosi con la malattia mentale, piuttosto che con la follia. Lo studio dimostra che la popolazione generale opera una netta linea di demarcazione tra la rappresentazione di folle e dei malati di mente da un lato, e la depressione dall'altro. La persona Insana o malata di mente è descritta come anormale, irresponsabile, incosciente, socialmente esclusa, lungi dall'essere curabile, e bisognosa di essere curata contro la loro volontà con psicofarmaci e ricovero in ospedale psichiatrico. Per contro la depressione è percepita come un carattere più familiare, legata alla sofferenza, curabile, che può essere curata con farmaci psicotropi e il sostegno sociale, ma che non deve essere trattata con ricovero in ospedale.
CONCLUSIONE. Questo studio mette in evidenza la schiacciante rappresentazione di follia e malattia mentale nella popolazione francese generale, come gli stereotipi influenzano fortemente l'accesso alle cure e i comportamenti verso i pazienti psichiatrici. I risultati mostrano inoltre la necessità di riflettere sul modo migliore per combattere contro lo stigma e la discriminazione, al fine di ridurre l'esclusione sociale dei pazienti psichiatrici.

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Roelandt JL (1), Caria A, Defromont L, Vandeborre A, Daumerie N. Representations of insanity, mental illness and depression in general population in France. Encephale. 2010;36(3 Suppl):7-13. doi: 10.1016/S0013-7006(10)70012-9. [Article in French] Author information: (1)Centre collaborateur OMS (Lille, France), EPSM Lille Métropole

Abstract

OBJECTIVES: The aim of this study was to describe the representations of insane, mentally ill and depressive persons, in a representative sample from the French General Population.
METHODS: Data were derived from the multicentric survey "Mental Health in the General Population: images and realities", carried out in 47 French public sites between 1999 and 2003. A face-to-face questionnaire was used to interview a representative sample of French metropolitan subjects, aged 18 and over, non-institutionalized and homeless. These subjects were recruited using quota sampling for age, sex, socioprofessional and education levels, according to data from the 1999 national French population census. Representations of insane, mentally ill and depressive persons were explored by a specific questionnaire with open and semi-open questions. Psychiatric diagnoses were identified using the Mini International Neuropsychiatric Interview (MINI). A national database was then constituted by pooling data from all sites, weighted for age, sex, level of education, socioprofessional level and work status to be representative of the French general population.
RESULTS: Of the 36,000 individuals included in this study, over 75% associated the words "insane" and "mentally ill" with violent and dangerous behaviours and the term "depressive" with sadness, isolation and suicide. Young people, those with higher education and higher income level more frequently associated dangerous behaviours with mental illness rather than with insanity. The study shows that the general population draws a clear line between the representation of insane and mentally ill on one hand, and depressive on the other hand. Insane and mentally people are described as abnormal, irresponsible, unconscious, socially excluded, far from being curable, and to be cured against their will by psychotropic drugs and psychiatric hospitalisation. Whereas the depressive is perceived as a more familiar character, suffering, curable, who can be cured with psychotropic drugs and social support, but not to be hospitalized.
CONCLUSION: This study highlights the overwhelming representations of insanity and mental illness in the French general population. As those stereotypes strongly affect access to care and behaviours toward psychiatric patients, the results show the need to think over the best way to fight against stigma and discrimination, in order to reduce psychiatric patients' social exclusion.

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