"Hysteria". Come la consapevolezza femminile ha cambiato il sapere psichiatrico

Paziente dona in trattamento masturbatorio per l'isteria

Hysteria - la pellicola firmata da Tanya Wexler nelle sale italiane dal 24 febbraio - racconta la nascita di un'invenzione che ha rivoluzionato per sempre la sessualità femminile: il vibratore. La storia che possiamo vedere al cinema è di certo un po' romanzata, ricca di humor inglese e romanticismo, ma neanche troppo distante dalla realtà.
Fonte: http://www.donnamoderna.com
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=KJX8Uukldyc

Fu proprio nella Londra vittoriana di fine '800 infatti che il dottor Mortimer Granville mise a punto quello che sarebbe diventato il primo sex toy elettrico della storia (i primi giocattoli erotici erano già diffusi nell'antica Grecia): in principio, l'apparecchio sarebbe dovuto servire come strumento per la cura dei muscoli indolenziti in fisiatria, ma si rivelò ben più efficace nel trattare il più diffuso disturbo femminile dell'epoca, l'isteria. si trattava di una pericolosa "malattia mentale" che affliggeva buona parte delle donne, manifestandosi con sintomi come tristezza, irritabilità, pianto frequente o incontenibile rabbia. I modi in cui i medici si proponevano di curarla, andavano dalle bucoliche cavalcate nei boschi alla barbarie chirurgica, ma il metodo più in voga nella Londra vittoriana era di certo il "massaggio vulvare", finché la paziente non raggiungeva il parossismo - vale a dire l'orgasmo - e veniva così quietata.

In pratica, le donne si recavano nello studio del medico per farsi masturbare, cosa che avrebbe potuto fare a buon diritto da sole e a casa propria, se la sfera sessuale non fosse stata loro preclusa. E l'isteria, che fin da tempi antichi si credeva essere una malattia legata a un presunto malfunzionamento o un errato posizionamento dell'utero, non era altro che la manifestazione della una profonda frustrazione delle donne costrette in vite che non avevano scelto, e la manifestazione di una libido a lungo repressa, l'urlo di una sessualità zittita e negata dalla società maschilista e puritana dell'epoca (e di tutte le epoche precedenti). Così, quando nel 1883 Granville inventò il vibromassaggiatore elettrico, non sapeva che permettendo ai dottori si stancarsi di meno, e alla donne di liberarsi dall'isteria raggiungendo facilmente il parossismo prescritto dal medico, stava in realtà riconsegnando la sessualità femminile alle sue legittime proprietarie. Il processo, non su breve: agli inizi del '900 furono prodotti i primi apparecchi portatili per uso personale (guardateli nella gallery, sono davvero terrificanti!), che venivano pubblicizzati sui cataloghi femminili per corrispondenza "come rinvigorenti e benefici per tutto il corpo", alludendo velatamente a un uso più intimo, ma fu solo nel 1952 che l'istituto psichiatrico americano dichiarò che l'isteria non era un distrubo mentale, e la rivoluzione sessuale era ancora agli albori. Fu necessario aspettare gli anni '70 per vedere finalmente presentato il vibratore per quello che è: uno strumento di piacere e un simbolo della liberazione sessuale femminile, che oggi è possibile acquistare senza troppi imbarazzi, anche in sex shop per donne.

L'invenzione del vibratore, raccontata in Hysteria con romantica ironia, ci spinge così a riflettere seriamente su quanto la sessualità femminile sia stata - letteralmente - nelle mani degli uomini, e a ricordare quanto sia stata svilita, denigrata e soffocata, chiamando addirittura il desiderio "disturbo mentale", trattando l'orgasmo come un farmaco somministrato "dall'alto" di una laurea, rinchiudendo il sesso nella sua componente riproduttiva. Tutto questo dovrebbe far capire, anche a noi che possiamo goderne liberamente grazie a modernissimi sex toys, quanto il sesso, il corpo e il piacere vadano trattati con rispetto, riconoscendone la dignità, la forza, il valore.