Un libro che sto leggendo: "L'io diviso" di Robert Laing

Quadro cosmico di Van Gogh

Sto rileggendo in questi giorni per la terza volta "L'io diviso" di Robert Laing. Provo a dirvi con parole mie l'assunto dell'autore. Lo schizoide vive una scissione tra io corporeo e un io interiore che ha magari fantasie di onnipotenza, una fertile fantasia, ma non è in contatto con la realtà prorpio perché è "filtrato" da un "falso io" che è fin dall'infanzia buono, obbediente, di buone maniere e che serve solo come rapporto con gli altri difendendo così il "vero io" perso nelle sue fantasie di creatività assoluta. Questo porta alcune terribili conseguenze. Il "vero io", arroccato nel suo castello d'avorio, non è in grado d'arricchirsi a contatto con la realtà, e finisce per morire in un vuoto assoluto, mentre il "falso io" si sviluppa in una farsa di comportamenti stereotipati e di buone maniere falsissime, salvo assistere all'irrompere di brevi "flash" di spontaneità in cui irrompe il "vero io"con la sua violenza e le sue esigenze libidiche.

Certamente qualsiasi persona occidentale vive una scissione tra "io corporeo" e "io interiore", che chiama addirittura "io spirituale" a volte, e nello stesso tempo ciascuno di noi vive una scissione tra la "maschera" che è necessario indossare nella società e un "vero io" con le sue pulsioni libidiche impossibili da realizzare e la sua volontà di onnipotenza. L'autore, Robert Laning, analizza soltanto l'evoluzione di questo paradigma comune a tutti in casi di autentica schizofrenia con il loro correlato tra un "io esterno artificiale e atteggitao" e un "io interiore" che oscilla tra pulsioni libidiche impossibili da realizzare e un vuoto assoluto dovuto al fatto che l'"io interiore" non è più in grado di nutrirsi dalla realtà esterna fino all'esplosione della crisi. Il libro è di facile lettura ed è consigliabile a tutti.

Ciao A tutti.

Emanuele Grassi