La mortalità dei pazienti psichiatrici, per ragioni misteriose, è in drammatico aumento. I dati di uno studio inglese, condotto sul periodo 1999-2006.

Reparto psichiatrico

Hoang U, Stewart R, Goldacre MJ (1)., 2011. La mortalità successiva alla dimissione ospedaliere di persone diagnsticate di schizofrenia o disturbi bipolari: uno studio retrospettivo basato sulle statistiche ospedaliere inglesi, sul periodo 1999-2006. Rivista Medica Britannica. Unità di Epidemiologia delle Cure Sanitaria, Dipartimento di Salute Pubblica, Università di Oxford, [email protected] Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov.

Riassunto.

Obiettivi.
Obiettivo di questa ricerca è rilevare se negli ultimi anni il divario di mortalità tra i pazienti diagnosticati di schizofrenia o disturbo bipolare rispetto alla popolazione generale si è ridotto.

Metodi.
Studio sui collegamenti dei dati presenti in archivio.

Impostazione.
Statistiche degli episodi di ospedalizzazione ed esame degli archivi dei decessi dei pazienti dimessi dall'ospedale tra il 1999 e il 2006.

Partecipanti alla ricerca.
Persone con una diagnosi di schizofrenia o disturbo bipolare, dimesse da un ricovero ospedaliero e seguite per un anno dopo le dimissioni.

Principali risultati.
Rapporti standardizzati della mortalità, calcolati in funzione del tempo, dati che confrontano il variare nel tempo della mortalità delle persone diagnosticate di schizofrenia o di disordine bipolare rispetto a quella della popolazione generale. Per indagare la tendenza all'aumento di suddetto rapporto al passare del tempo è stato usato il test di Poisson.

Risultati:
Nel 2006 il rapporto normalizzato della mortalità nel gruppo degli psichiatrizzati era circa il doppio di quello della media della popolazione generale non psichiatrizzata. Il divario di mortalità con tra la popolazione psichiatrica e quella generale si è ampliato con il tempo. Per le persone dimesse con diagnosi di scizofrenia tale rapporto era 1,6 (intervallo di confidenza del 95% per valori compresi tra 1,5 e 1,8) nel 1999 e 2,2 ( da 2,0 a 2,4) nel 2006 (P<0,001 per la tendenza). Per il disordine bipolare, il rapporto era di 1,3 (da 1,1 a 1,6) nel 1999 e 1,9 (da 1,6 a 2,2) nel 2006 (P=0,06 per la tendenza). I rapporti di mortalità normalizzati erano maggiori per le cause di morte innaturali rispetto piuttosto che per le cause di morte naturali. Circa tre quarti di tutti i decessi, comunque, sono stati certificati come naturali, e la principale componente dell'incremento di mortalità complessivo per tutte le cause è rappresentata dall'aumento di morti per cause naturali, specialmente malattie circolatorie e respiratorie.

Conclusioni
Il peso complessivo delle morti premature per cause naturali tra le persone diagnosticate di schizofrenia e disturbo bipolare è sostanziale. E' necessario comprendere meglio le ragioni del persistere e del peggiorare del divario di mortalità tra i pazienti psichiatrici dimessi dagli ospedali dopo un ricovero la popolazione generale, e per condurre azioni indirizzate a ridurre i fattori di rischio sia delle cause di morte naturali che innaturali tra le persone affette da serie malattie mentali.

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Mortality after hospital discharge for people with schizophrenia or bipolar disorder: retrospective study of linked English hospital episode statistics, 1999-2006.
Hoang U, Stewart R, Goldacre MJ. Source Unit of Health-Care Epidemiology, Department of Public Health, University of Oxford, Oxford OX3 7LF, UK. [email protected]

Abstract
OBJECTIVE:
To investigate whether the mortality gap has reduced in recent years between people with schizophrenia or bipolar disorder and the general population.

DESIGN:
Record linkage study.

SETTING:
English hospital episode statistics and death registration data for patients discharged 1999-2006.

PARTICIPANTS:
People discharged from inpatient care with a diagnosis of schizophrenia or bipolar disorder, followed for a year after discharge.

MAIN OUTCOME MEASURES:
Age standardised mortality ratios at each time, comparing the mortality in people with schizophrenia or bipolar disorder with mortality in the general population. Poisson test of trend was used to investigate trend in ratios over time.

RESULTS:
By 2006 standardised mortality ratios in the psychiatric cohorts were about double the population average. The mortality gap widened over time. For people discharged with schizophrenia, the ratio was 1.6 (95% confidence interval 1.5 to 1.8) in 1999 and 2.2 (2.0 to 2.4) in 2006 (P < 0.001 for trend). For bipolar disorder, the ratios were 1.3 (1.1 to 1.6) in 1999 and 1.9 (1.6 to 2.2) in 2006 (P = 0.06 for trend). Ratios were higher for unnatural than for natural causes. About three quarters of all deaths, however, were certified as natural, and increases in ratios for natural causes, especially circulatory disease and respiratory diseases, were the main components of the increase in all cause mortality.

CONCLUSIONS:
The total burden of premature deaths from natural causes in people with schizophrenia or bipolar disorder is substantial. There is a need for better understanding of the reasons for the persistent and increasing gap in mortality between discharged psychiatric patients and the general population, and for continued action to target risk factors for both natural and unnatural causes of death in people with serious mental illness.