Gruppi di dialogo

Buon giorno a tutti e buone feste. Augurando a quelli che seguono queste parole, un felice anno, migliore si spera sempre di quelli che lo hanno preceduto, vorrei dedicare il mio intervento a quelle che sono le difficolta' dell'interagire fra le persone, causando spesso incomprensioni e strappi difficilmente ricucibili. Il piu' delle volte, il malumore è causato dall'incapacita' di capire effettivamente chi abbiamo di fronte. Normalmente, i rapporti che abbiamo sono superficiali e cio' non ci permette di analizzare a fondo situazioni e tematiche che dovrebbero essere affrontate con una serieta' maggiore. Cio' dipende essenzialmente da una logica propensione a scansare gli argomenti che necessitano un'interpretazione, dando invece spazio a delle argomentazioni futili che non richiedono impegno. Anche in famiglia, i temi di discussione non sono mai molto profondi, questo perche' si crede che, cosi' facendo, non si carichi troppo il familiare di alcune tematiche che potrebbero poi risultare stressanti e via dicendo. Cosi' si vengono a creare delle situazioni tipiche da ascensore in cui si discute sul tempo eccetera. Insomma, conduciamo le nostre vite senza soddisfare le curiosita', perche' cosi' facendo, rimandiamo cio' che invece vorremmo conoscere ed affrontare, cercando di crescere e apprendere. E allora, quali sarebbero i momenti in cui si potrebbe parlare e chi intravediamo tra le persone quelle giuste con cui incominciare dei discorsi seri ? Mi vengono in mente gli psicologi o gli psichiatri, ma a ragion veduta, il dialogo a quel punto diventa monologo, purtroppo. Secondo me, vista l'importanza di colloquiare, uscendo dal virtuale e dalla parola scritta, andrebbe rivalutata e riveduta, fino a creare dei veri e propri gruppi nei quali si potrebbe dire cio' che altrimenti non diremmo.

Nicola Frache