Roco senza voce.

Anche oggi il cielo da spettacolo. Dura, bianca e metallica, l'intensa luce del sole colpisce il suolo e scotta la pelle. Immense nubi oceaniche transitano veloci tra suolo e sole, occultandolo. Velocissime e turbinose, svolazzano nel cielo rendendolo un caleidoscopio di colori e di temperature, di sfilacciati filamenti di vapore fumante. I fenomeni del cielo sono veloci, sempre più veloci; come sul punto di esplodere in un parossismo di vorticare sincopato. Noi, a terra, muti, osserviamo allibiti, sotto questo cielo maestoso che sembra dare battaglia, possente quanto il nero oceano quando questo si scuote e solleva..

Noi strisciamo i piedi a terra, grumosi punti neri che arrancano all'interfaccia incerta dove il cielo si confonde con la terra, umili e avviliti, muti, con le corde vocali roche dal lungo silenzio. Siamo i perdenti del terzo millennio, lo strato più reietto e umile della società del terzo millennio: i malati di mente responsabili di reato. Nessuno, o pochi, si curano di noi, una volta che abbiamo lasciato le pagine di giornale. Come merce avariata, non valiamo più nulla, siamo un costo per la società: il costo di tenerci rinchiusi in custodia. Tutti ci evitano. Per i nostri amici, siamo un cattivo ricordo da rimuovere. Per i parenti, un'onta da dimenticare. Per gli operatori, un fastidioso problema da sistemare.

Non ho mai visto una comunità umana tanto avvilita quanto quella di questa comunità forense. Il nostro avvilimento è totale o quasi. Alle 08:00 di mattina ci alziamo, e giocando a carte o guardando la televisione, aspettiamo il pranzo che arriva alle 12:00. Dormiamo dalle 14:00 alle 16:00, abbattuti sui letti, come stroncati dai farmaci, carne elettrrificata dalle scosse che ci attraversano come lampi il sistema nervoso, Dalle 16:00, nell'inutilità più totale delle nostre vite, aspettiamo pranzo, che arriva alle 19:00. DI nuovo, dalle 20:00 alle 08:00 torniamo a dormire un sonno nero senza sogni, senza desideri e senza speranza di redenzione o di riscatto. Questo limbo senza vita dura settimane, mesi, anni. Se esci da qui, sei solo il fantasma di te stesso.

Se la vita ha dei capolinea, questo ne è uno tra i più tristi tra quelli dimenticati e consegnati all'oblio E' un capolinea per sepolti vivi dimenticati da tutti.