Piove, governo ladro. E intanto qualcuno riapre i manicomi.

Sono già più di sette anni che seguo con preoccupazione l'iter della (pericolosa) proposta di legge dell'onorevole Ciccioli. E adesso, quasi senza colpo ferire, senza che quasi nessuno protesti, questa legge che di fatto riapre i manicomi è rinviata all'esame del senato e della camera, pronta per una rapida approvazione.

"Una mossa elettorale" dicono alcuni. Una mossa che fa leva sulla paura del "matto", del "diverso", dell'ignoto, sul senso di insicurezza e di precarietà del cittadino, ma che si appoggia potentemente sulla lobby e sugli interessi del privato sociale e al diffuso malcontento delle famiglie per una riforma, quella di Basaglia, mai del tutto attuata a trent'anni dalla sua approvazione (http://www.cantodellesirene.altervista.org/?q=node/79).

Ci mancava solo questo, in questa martoriata Italia dei nostri giorni: che i governi susseguitisi negli ultimi 20 anni durante il Berlusconismo giungessero al termine della quarta legislazione a proporre una legge che riaprire i manicomi, facendo fare al nostro paese un passo indietro di 40 anni. Diciamolo: chi ha votato compatto la liberticida proposta di legge Ciccioli sono la lega di Umberto Bossi e il partito della "libertà" di Berlusconi. Questo dato da solo dovrebbe far riflettere profondamente sulla bontà e sullo "spirito" liberticida della legge Ciccioli.

Con la proposta di legge dell'Onorevole Ciccioli (che qualcuno dice essere stato un picchiatore fascista della fiamma tricolorre prima di darsi anima e corpo alla psichiatria), si perpetua l'attacco pluriventennale delle forze di governo alle conquiste sociali ottenute con duro impegno dai movimenti sociali degli anni '60 e '70. Dopo aver attaccato lo statuto dei lavoratori, le libertà sindacali, il sistema previdenziale, precarizzato una generazione, smantellato la scuola e la ricerca pubbliche, attaccato la scolarizzazione di massa, aver cercato di reintrodurre il nucleare e privatizzare acuqa e spiagge, aver riempito le patrie galere all'inverosimile con le loro politiche securitarie a "tolleranza zero", attaccato l'articolo 18 e la legge sull'aborto, dopo aver scavato voragini nei conti pubblici con grandi opere inutili come il TAV, spese in odore di infiltrazione mafiosa, ecco l'ultima proposta al "disagio sociale" del governo: riaprire i manicomi!!!

L'idea che il dissenso e il disagio sociale si possano "uccidere" o segregare entro i ristretti confini di edifici circondati da late mura mi ricorda i periodi più bui del secolo scorso, quando in nome dell'economia e dell'interesse nazionale i "malati" di mente venivano prima vasectomizzati e poi sterminati nelle camere a gas insieme ad altre minoranze scomode ai regimi.

Non c'è da scherzare, la proposta di legge Ciccioli sulla riapertura dei manicomi è seria e rischia di tradursi presto in legge dello stato. E la legge è la legge, bisogna anche qui ricordarlo. Bisogna intervenire prima che questo avvenga. Attivando tutte le risorse a nostra disposizione, scendendo nelle piazze se è il caso. L'orrore barbaro e incivile dei manicomi, la centralità della "malattia" e del "sintomo" sul vissuto della persona, sul primato dell'origine sociale dei malesseri individuali, non devono tornare a rivivere ai nostri giorni, l'Italia e le nuove generazioni non lo meritano. Noi "matti" non lo meritiamo.

Organizziamoci, facciamo qualcosa nel nostro piccolo, difendiamo collettivamente e individualmente le conquiste di civiltà contro la barbarie contemporanea di chi vuole stravolgere la compagine legislativa scaturita dalla resistenza e dai moviemti sociali degli anni '60 e '70! Non possiamo, non dobbiamo subire passivamente l'ingiusta (e dispendiosissima) legge dell'Onorevole Ciccioli. Lo dobbiamo a noi stessi, ma anche alle nuove generazioni, lo dobbiamo a tutta la società. Lo dobbiammo alla storia.