blog di egrassi

Due parole su identità e psicosi.

Una brava psicologa che conosco mi ha prestato un libro che sto finendo di leggere che si chiama "caduto da una stella" di Arnaldo Ballerini. Il tema trattato è l'identità nella psicosi. Uno degli strumenti impiegati deriva da Paul Ricoeur ed è l'identità come "idem" e come "ipse". All'incirca vuol dire essere la stessa persona nel tempo (idem) ed essere veramente se stessi (ipse), quindi l'impiego di questo strumento concettuale si rivela di grande utilità nell'analizzare le drammatiche scissioni di personalità della schizofrenia e di certi stati pre-paranoici.

Allucinazioni tattili 3

Io sono Emanuele, avevo già scritto su questo argomento un po' di tempo fa, per l'esattezza sulla presenza di corpi "astrali" con cui mi capita a volte di fare sesso come se fossero veramente dotati di volontà propria. Quello che voglio aggiungere questa volta è che nella storia della filosofia (se permettete è praticamente il mio mestiere) si è sempre ritenuto che l'esperienza tattile fosse qualcosa che quasi sempre dava la certezza dell'oggettività. Va bene le allucinazioni acustiche, va bene quelle olfattive, ma quelle tattili no!

Ricordi di vent'anni dopo

Un tramonto ad Iraklion (Creta). Non avevo mai avuto fenomeni di quelli che si chiamano "voci allucinatorie", mi sembrava tutto magico; nel frattempo ero diventato come trasparente al pensiero degli altri (i dottori chiamano questo "pensiero rubato"). I clackson dicevano: "iasu Manolis"(ciao Emanuele). Tutta la città mi accoglieva nella sua magie arcaica. Poi sarebbero venute le crisi, la disperazione, un tentativo di suicidio per impiccagione, il ricovero in ospedale al Pireo (il porto di Atene).

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